Bonus ristrutturazione 2024

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Bonus ristrutturazione 50% esteso per il prossimo triennio 2022-2024.

La Legge di Bilancio 2024 conferma che sarà ancora possibile effettuare lavori di ristrutturazione beneficiando della detrazione del 50% IRPEF su un limite di spesa massimo pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

In questo articolo vediamo cosa include il bonus ristrutturazione per l’anno 2024.

 

Bonus ristrutturazione: che cos’è

Il bonus ristrutturazioni consiste in un’agevolazione fiscale che permette di ottenere fino al 50% delle spese sostenute per alcune ristrutturazioni edilizie sulle singole unità immobiliare o su edifici residenziali. L’importo massimo agevolabile è di 96.000 euro. Il bonus può essere usufruito come:

 

  • Rimborso IRPEF: in questo caso il contribuente anticipa tutte le spese e quanto gli spetta viene dilazionato in 10 anni e rimborsato in sede di dichiarazione dei redditi come detrazione IRPEF. Questa agevolazione deriva dall’articolo 16-bis del TUIR, che prevede nel testo originale una detrazione sull’imposta dei redditi pari al 36% per un massimo di 48.000 euro di spese ammissibili, soglie elevate al 50% e a 96.000 euro con il bonus ristrutturazioni.

 

 

Cosa rientra nel bonus ristrutturazione

Le spese agevolabili tramite il bonus ristrutturazioni possono essere pertinenti a due macro tipologie:

  • Lavori che riguardano riguardare parti comuni di edifici residenziali (come i condomini) quando sono relativi a manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia;
  • Lavori che riguardano la singola unità immobiliare (come i singoli appartamenti) quando sono relativi a manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

Per gli edifici residenziali è quindi possibile agevolare tutti gli interventi a partire dalle manutenzioni ordinarie che rientrano nelle attività di edilizia libera. Per le singole unità abitative è possibile usufruire delle agevolazioni a partire da interventi di manutenzione straordinaria ovvero per gli interventi per i quali è necessario richiedere dei permessi (CILA e SCIA, i cosiddetti titoli edilizi o abilitativi)

 

Cosa si intende per manutenzione ordinaria

La manutenzione ordinaria rientra nella cosiddetta edilizia libera ossia quelle opere che sono realizzate senza la necessità di avere permessi o autorizzazioni. La definizione di manutenzione ordinaria è stata data dal DPR 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) che chiarisce che per interventi di manutenzione ordinaria si intendono “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti” (art. 3).

Le finiture possono essere interne ed esterne ad un edificio. Quelle interne comprendono tutti quei lavori che ultimano l’edificio, dandogli il suo personale aspetto esteriore. Rientrano in queste gli infissi di porte e finestre, le intonacature, i rivestimenti (ad esempio tinteggiature e texture), i trattamenti superficiali (ad esempio con alluminio o acciaio). Le finiture esterne sono, invece, le opere relative all’ultimo strato esterno dell’abitazione ossia il tetto e le facciate esterne. Rientrano in queste opere, ad esempio, i serramenti, gli intonaci, i rivestimenti, le impermeabilizzazioni, eccetera.

Per integrazione o manutenzione in efficienza degli impianti tecnologici esistenti si fa riferimento a lavori per integrare o manutenere gli impianti di riscaldamento, elettrici, gas cottura, canna fumaria, condizionamento e ricambio dell’aria. Non sono compresi fra questi la destinazione ex-novo di vani destinati ad ospitare servizi igienici o impianti tecnologici.

 

Cosa si intende per manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria include quelle opere che, per essere realizzate, richiedono permessi e autorizzazioni, ovvero i cosiddetti titoli abilitativi come Cila, Scia o permesso di costruire. Sempre il Testo Unico dell’Edilizia (art. 3) definisce la manutenzione straordinaria come tutte quelle opere e modifiche necessarie a:

  • rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici,
  • realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso.
  • sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico, purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso.

Ad ampliare la definizione è intervenuto il cosiddetto Decreto Sblocca Italia (DL 133/2014) inserendo nella manutenzione straordinaria anche altre tipologie di intervento purché non comportino l’alterazione della volumetria totale degli edifici e non apportino modifiche di destinazione d’uso (ad esempio non facciano classificare un edificio destinato ad ufficio in abitazione o viceversa). Tra i lavori elencati dal decreto troviamo:

  • la sostituzione di serramenti esterni, persiane, serrande, ecc., con altra tipologia di infissi differente per forma e materiali;
  • la realizzazione di cancellate, ringhiere, muri di cinta e recinzioni;
  • l’apertura di nuove porte o finestre verso l’esterno;
  • la realizzazione, rifacimento integrale o integrazione di servizi igienico – sanitari;
  • il rifacimento o modifica integrale degli impianti anche con installazione di pannelli solari o fotovoltaici;
  • il rifacimento o nuova realizzazione di intonaci esterni;
  • il rifacimento di scale e rampe
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare

 

Elenco dei lavori agevolabili

L’elenco completo dei lavori agevolabili è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e sulla Guida alle Ristrutturazioni Edilizie, che viene periodicamente aggiornata e riporta tutti i riferimenti normativi.  Nella stessa guida, vengono forniti alcuni esempi per le diverse categorie di intervento, alcuni riportati anche nella seguente tabella:

CATEGORIA INTERVENTO

ESEMPI DI LAVORI EDILI

Manutenzione ordinaria
  • Opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici,
  • Opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.
  • Sostituzione di pavimenti
  • Sostituzione infissi e serramenti
  • Tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni
  • Rifacimento di intonaci interni
  • Impermeabilizzazione di tetti e terrazze
  • Verniciatura delle porte dei garage
Manutenzione straordinaria
  • Installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • Realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • Sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • Rifacimento di scale e rampe
  • Interventi finalizzati al risparmio energetico
  • Recinzione dell’area privata
  • Costruzione di scale interne
Risanamento conservativo e restauro
  • Interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado
  • Adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
  • Apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.
Ristrutturazione edilizia
  • Demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente
  • Modifica della facciata
  • Realizzazione di una mansarda o di un balcone
    • Trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
  • Apertura di nuove porte e finestre
  • Costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti

 

Bonus Ristrutturazione e sostituzione porte interne

Tra le spese che si possono portare in detrazione con il bonus ristrutturazione si possono includere anche quelle per la sostituzione delle porte interne. Questo tipo di lavoro rientra nelle manutenzioni ordinarie e come tale è detraibile a livello condominiale ma non per la singola unità immobiliare. Il Ministero della Economia e delle Finanze, tuttavia, ha chiarito che in alcuni casi queste spese possono rientrare anche se riguardano il singolo appartamento: richiamando quanto detto nella circolare n. 57 del 1998, le spese sostenute per interventi non agevolabili (quindi quelli di manutenzione ordinaria) si possono aggiungere al totale delle spese detraibili, se gli interventi sono integrati o correlati ad interventi più ampio dotato di titolo abilitativo e che rientrano nella detrazione d’imposta.

Pertanto, il cambio delle porte interne può essere incluso nel bonus ristrutturazione con la detrazione IRPEF al 50% anche per una singola unità immobiliare, se rientra in un progetto più ampio di manutenzione straordinaria o ristrutturazione. La sostituzione deve essere integrata o correlata ad altri interventi di manutenzione rientranti nel bonus: questo significa che la spesa può essere portata in detrazione se la sostituzione delle porte è necessaria al fine di completare gli interventi straordinari agevolabili.

 

Bonus Ristrutturazione e sostituzione degli infissi

Lo stesso principio delle porte interne può essere applicato alla sostituzione infissi, per la quale è possibile usufruire del bonus ristrutturazione anche a livello di singola unità abitativa se questa attività rientra in un progetto più ampio di manutenzione straordinaria o ristrutturazione dove la sostituzione è integrata o correlata ad altri interventi di manutenzione rientranti nel bonus oppure se vengono effettuate modifiche che richiedono un titolo abilitativo, ad esempio se devo modificare la dimensione della finestra in altezza o in larghezza, trasformo una finestra in porta finestra (e viceversa), trasformo la persiana in tapparella , etc… Pertanto, il cambio delle finestre può essere incluso nel bonus ristrutturazione con la detrazione IRPEF al 50%

 

Chi può richiedere il bonus ristrutturazione 2024

Tutte le persone che sono soggette al pagamento dell’IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche) possono richiedere l’agevolazione fiscale per la ristrutturazione. In particolare ne possono fare richiesta:

  • il proprietario o il nudo proprietario;
  • chi ha il diritto al godimento del bene immobile (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • le persone che hanno un contratto di affitto sul bene immobile;
  • le persone che ricevono un comodato d’uso sul bene immobile;
  • i soci di cooperative divise e indivise;
  • gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • i soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Nel caso in cui sull’immobile sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita, anche il compratore può richiedere il bonus, se il compromesso è stato regolarmente registrato, i lavori di ristrutturazione vengono eseguiti a proprio carico e se è stato immesso nel possesso dell’immobile. Anche il soggetto che intende eseguire i lavori di ristrutturazione in proprio può richiedere l’agevolazione purché la richiesta si limiti alle spese di acquisto del materiale utilizzato.

 

Bonus ristrutturazione 2024: come richiederlo

Per poter usufruire del bonus ristrutturazioni 2024, le spese dovranno essere tracciabili e quindi vanno eseguite con il bonifico bancario o postale parlante ossia il bonifico che tipicamente viene utilizzato per le detrazioni fiscali. Nella compilazione di questa tipologia di bonifico occorre indicare:

  •  il codice fiscale del beneficiario oppure la partita IVA dell’impresa a cui si sta facendo il pagamento;
  • la causale che deve riportare questa dicitura: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986“.

Se i lavori sono pagati tramite un finanziamento, allora la società finanziaria deve pagare i lavori sempre tramite bonifico che dovrà riportare anche il codice fiscale del soggetto beneficiario del bonus, il quale, a sua volta, è tenuto a conservare tutte le copie delle ricevute dei bonifici.

 

Come richiedere la Detrazione 50% IRPEF

L’agevolazione fiscale per le ristrutturazioni va richiesta in sede di dichiarazione dei redditi, qualora si decida di usufruire della detrazione IRPEF. Nel relativo modello 730, vanno indicate le spese sostenute che si devono portare in detrazione. Il contribuente deve poi conservare i seguenti documenti:

  • abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;
  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
  • ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali;
  • in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori;
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’ASL, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

 

 

Comunicazione ENEA e bonus detrazione 50%

Per il bonus ristrutturazioni 2022 è stata confermata la comunicazione ENEA per tutti quei lavori che portano ad un risparmio energetico, come ad esempio:

  • lavori di strutture edilizie: la riduzione della trasmittanza di pareti verticali, orizzontali, dei pavimenti;
  • lavori sugli infissi: la riduzione della trasmittanza dei serramenti;
  • lavori sugli impianti tecnologici: installazione di collettori solari,  di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti.

La comunicazione va inoltrata entro 90 giorni dalla fine dei lavori o del collaudo se necessario.

 

Fonti articolo
AGENZIA DELLE ENTRATE | RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: LE AGEVOLAZIONI FISCALI
AGENZIA DELLE ENTRATE | DETRAZIONI RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
AGENZIA DELLE ENTRATE | 16/E novembre 2021
GAZZETTA UFFICIALE | DL 157/2021
GAZZETTA UFFICIALE | DPR 380/2001
GAZZETTA UFFICIALE | DL 133/2014

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